Abstract PRIMARIA

In continuità metodologica e didattica con il precedente progetto, per gli alunni dai 6 agli 11 anni, il programma motorio è articolato in 5 diverse proposte operative:

1^ classe – Saltiamo con gusto…Arancia, pera, nespola e limone…! – Percorso di educazione alimentare e motoria con l’utilizzo della funicella e finalizzato allo sviluppo di comportamenti corretti e salutari.

2^ classe – “Gioco-Gym” -Percorso motorio finalizzato alla strutturazione dello schema corporeo e allo sviluppo di abilità motorie e presportive attraverso elementi della ginnastica a corpo libero.

3^ classe – “Il Badminton a scuola” Progetto nazionale di gioco-sport della FIBa finalizzato alla conoscenza e alla pratica del badminton.

4^ classe – “GiocoAtletica” – Percorso motorio finalizzato all’avviamento all’atletica leggera con il consolidamento delle abilità di base del correre, lanciare e saltare, fondamentali per la formazione fisica e psichica dei giovani, mantenendo comunque l’aspetto ludico e la componente aggregante del gruppo classe.

5^ classe – “Minibasket”  e “Minivolley” – Progetto di avviamento agli sport di squadra come contributo alla promozione della cultura della legalità attraverso la pratica del rispetto dell’altro, delle regole e del fair play.

Il gioco sport insegna a gestire e controllare le proprie emozioni: In particolare, dagli 8 anni in poi, con i primi giochi si squadra, il bambino ha la curiositàdi provare nuovi giochi con regole, di sperimentare l’emozione di vincere o riuscire a superare una difficoltà, la soddisfazione del traguardo raggiunto, la  frustrazione della sconfitta  o del primo insuccesso. In questo senso, esso diventa una vera e propria palestra per la formazione del carattere e per lo sviluppo educativo.

Inoltre, a partire dagli ultimi anni della scuola primaria, il bambino comprende ed accetta  il concettodi regola. Inizialmente, la tendenza sarà quella di aggirarla o di rivolgerla a proprio vantaggio, con il tempo, però, imparerà ad apprezzare la natura stabile e la funzione delle regole, soprattutto nel ruolo che esse svolgono ai fini della buona riuscita del gioco stesso.

Nell’ottica della formazione integrale della persona, le proposte operative sono articolate intorno a  3 nuclei disviluppo:

  1. Conoscenza e consapevolezza di sé: Attraverso il corpo in movimento il bambino impara a conoscere se stesso mentre esplora, comunica, relaziona, mette in campo il fare. Il saper fare è riuscire a sperimentare il successo delle proprie azioni, il che implica l’acquisizione di abilità motorie. La conquista di abilità motorie è poi fonte di gratificazione derivante dal piacere di padroneggiare il proprio corpo con gesti funzionali ed efficaci, che consentono al bambino di ampliare progressivamente la propria esperienza arricchendola di stimoli sempre nuovi.

Nell’ arco del primo ciclo d’istruzione c’è la necessità e l’urgenza di dare sistematicità e continuità a molteplici e corrette esperienze di movimento, che possano ampliare sempre più il patrimonio motorio del bambino e concorrano a sostenere il suo graduale sviluppo negli aspetti sia morfologici che cognitivi e psico-relazionali. L’aspetto educativo della personalità è favorito dll’attività motoria e presportiva perché insegna a controllare le proprie emozioni, a sperimentare la vittoria e la sconfitta, evitando atteggiamenti di eccessiva esaltazione in un senso o nell’altro. Inoltre, la dimensione corporeo-motoria è senza dubbio l’ambito entro il quale l’insegnante attento saprà cogliere attese e istanze comunicative, nonché la manifestazione di disagi di varia natura che i bambini non riescono a razionalizzare e a comunicare con un linguaggio verbale.

  • Comunicare e relazionarsi positivamente con gli altri: L’alfabetizzazione motoria e quella corporeo-cinestesica procedono di pari passo con l’alfabetizzazione comunicativa che si concretizza nelle relazioni adulto-bambino e bambini-bambino, attraverso quindi l’interazione emotivo- affettiva, la comunicazione sociale e i vissuti valoriali che si generano nella vita della scuola. In particolare, il progetto promuove la continua interconnessione tra i diversi tipi di linguaggio, verbale e non, in modo che il bambino sappia cogliere le molteplici possibilità che egli possiede per interagire in modo originale e personale con l’ambiente. Inoltre, il costante passaggio dal vissuto corporeo alla percezione, alla simbolizzazione e infine alla verbalizzazione, conferma come lo sviluppo della concettualizzazione implica sempre e inderogabilmente la mediazione offerta dalle esperienze pratico-motorie.
  • Acquisire il valore delle regole e l’importanza dell’educazione alla legalità: Le esperienze motorie e presportive scolastiche contribuiscono alla riflessione sui concetti base della convivenza sociale,  perché sono promosse in un ambiente di vita nel quale vengono garantite e tutelate pari opportunità formative a ciascun bambino. In particolare, la necessità di dotarsi di regole concordate e condivise per “ stare al gioco “, porta alla consapevolezza che qualunque esperienza di vita con gli altri presuppone il riconoscimento e il rispetto di norme comuni.

La riuscita positiva del gioco, farà sì che la “ regola “ non venga vissuta come inutile imposizione, da ignorare appena possibile, ma come strumento indispensabile sia nel contesto di gioco che in tutti i settori della vita sociale.